venerdì 28 ottobre 2022

Busto Arsizio, Busto Garolfo, Borsano, Tradate, Villanova

 








































come appare oggi



Chiesetta di san Bernardino



















Madonna in Prato:














Santuario Santa Maria di Piazza









BORSANO 












Info tratte da


Il suffisso -ano (-anum in latino) del nome Borsano lascia intendere che le origini di Borsano siano romane. Il suo territorio, al pari delle città confinanti, ha una struttura regolare e reticolare nei campi: questo potrebbe indicare un insediamento romano con centuriazione: i territori conquistati dai Romani venivano suddivisi secondo il sistema di due strade perpendicolari (cardo e decumano)
che venivano assegnati ai soldati (centurioni) quale ricompensa per il servizio militare svolto e per la colonizzazione delle terre.
Si pensa che i Romani colonizzarono i territori dell'Alto Milanese nel II sec. a.C, sconfiggendo i Celti, che a loro volta avevano invaso quelle terre nel V sec. a.C, sconfiggendo i Liguri, popolazione pre-indoeuropea.
Sia a Borsano sia a Sacconago nel 1800 furono ritrovati vasi cinerari contenenti monete ed oggetti di epoca romana, andati però perduti.
A Borsano, sulla via che conduce a Bienate (via Novara) in un campo detta "La Bertana" venne scoperto un sepolcreto romano di età imperiale. Anche lungo la strada che porta al cimitero è stata rinvenuta una sepoltura romana con alcuni oggetti d'epoca.

Negli antichi documenti risalenti al XII-XIII secolo il nome di Borsano era "Broxano", un toponimo fondiario, strettamente connesso alla proprietà di una famiglia romana, che avrebbe dato il nome a quella zona; nel latino ecclesiastico compare il nome "Brossiano".
Nel "Liber notitiae sanctorum Mediolani", che risale alla fine del XIII secolo, è scritto "In plebe dairago, ecclesia sancti petri in loco broxano", "nella pieve di Dairago c'è la chiesa di San Pietro in località Borsano"

La devozione della Madonna a Borsano ha radici secolari, che partono già nel periodo altomedievale.
Il documento più antico risale al Basso Medioevo: il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, un elenco di chiese e cappelle esistenti nella diocesi di Milano, redatto alla fine del XIII secolo, che riporta due chiese, una dedicata a San Pietro, l'altra a Maria, successivamente menzionata come "Capella S. Marie de Borsano" (Cappella di Santa Maria a Borsano) nel 1398.

Dopo la visita pastorale di San Carlo a Borsano nel 1570 appare la dizione "Ecclesia Sancte Marie appellate de Restagnis" (Chiesa di Santa Maria chiamata dei Restagni): probabilmente la chiesa campestre (privata) era stata edificata dalla famiglia dei Restagni, su terreni agricoli che, dati in affitto, offrivano una rendita.
Si trovava sulla zona antistante l'attuale cimitero, ora occupata da un parco. 



Veniva già indicata nel XIV secolo con la dicitura "In Plebe Dairago. Broxano. Ecclesia Sancte Marie" ("a Borsano, nella pieve di Dairago, c'è una chiesa dedicata a Santa Maria")
Il cappellano celebrava una messa nei giorni festivi e due messe settiminali in quelli feriali.
Durante la visita del cardinale Federico Borromeo a Borsano, nel 1605, furono appesi molti ex voto offerti dai fedeli, sulla parete meridionale della chiesa parrocchiale; sull'altare era presente un'immagine della Madonna con ai lati S.Pietro e S.Paolo (o forse S.Andrea, secondo altre fonti), opera attribuita a Ottaviano Cane; sulla facciata esterna, sopra la porta centrale, vi era una Madonna con Bambino.

Nell'Ottocento venne adibita a lazzaretto quando scoppiavano malattie infettive. Con la sua campanella posta sull'arco di un piccolo campanile a vela ha scandito la vita dei borsanesi per secoli.

Nel XVI secolo a Borsano esisteva una Confraternita del Santo Rosario (Schola Rosarii) che accolse in processione san Carlo, presso il confine con la parrocchia di Dairago.
Al culto mariano si collegano i due Gruppi Fiaccola della parrocchia, maschile e femminile, che ogni anno portano a Borsano, correndo in staffetta, una fiaccola votiva accesa in un santuario.

Della chiesa di S. Maria dei Restagni demolita nel 1960 perché pericolante, è rimasta la statua della Madonna; si racconta che, una volta, per trasferirla fu usato un sacco e che si scatenò un temporale violentissimo: nessuno osò più servirsi del sacco per il trasporto. 
Il fatto, se è vero, è di sicura origine pre-ottocentesca.

Anche se Borsano fino al 1953 appartenne alla pieve di Dairago, con Busto Arsizio ha in comune la devozione alla Madonna dell'Aiuto (effigiata in un dipinto murale in via Pavia e in una stele con l'effigie, sull'area dove sorgeva questa chiesa).

Le colonnine della Madonna dell'Aiuto sono ubicate in diverse zone di Busto e sono dedicate ai Caduti (al cimitero), ai Mutilati, Combattenti, Reduci e partigiani (ai Cinque Ponti), all'Azione Cattolica, delle Mamme e dei Piccoli al Buon Gesù, al "Gimìa" e a Sacconago. L'autore delle opere originali fu Giuseppe Rebesco, nato a Busto Arsizio, allievo di Alfred Wildt; eseguì anche la fontana a Piazza Garibaldi a Busto.





Nota di Lunaria: anche a Buon Gesù (frazione di Olgiate Olona) compare una stele con la Madonna dell'Aiuto (e ce ne sono diverse altre, ma non sono potuta andare a vederle perché sono ubicate su strade molto distanti dal centro di Busto Arsizio e raggiungibili in macchina). Comunque, la Madonna dell'Aiuto appare anche a Magnago, in via Minzoni 



e anche Legnano aveva un affresco votivo alla Madonna dell'Aiuto, in via S.Ambrogio (affresco scomparso verso gli anni '80); era una devozione molto diffusa in queste zone della Lombardia al tempo della peste e veniva invocata contro la pestilenza: la Madonna ha la mano destra alzata proprio per fermare il contagio; comunque, in via dell'Acqua, sempre a Legnano, ho scoperto di recente che c'è un bassorilievo votivo proprio dedicato alla Madonna dell'Aiuto.



Per informazioni sulle edicole votive scomparse a Legnano, consiglio questi pdf
da cui sono partita io, per fare la mia ricerca.

Anche a Busto Garolfo ci sono diverse icone della Madonna dell'Aiuto





E c'è un affresco votivo anche in viale Stelvio, purtroppo però non sono riuscita ad andare di persona per fotografarlo (l'ho visto di sfuggita quando ero seduta in macchina)

Nota di Lunaria: esattamente come a Legnano, Arluno e Castano Primo, anche a Borsano vi è un affresco che celebra la Madonna di Caravaggio: si trova in Via Novara, sul muro di una casa in abbandono.

Per concludere: nel XVIII a Borsano si diffonde il culto di sant'Orsola, vergine e martire, patrona dei buoni matrimoni, invocata durante le guerre e contro le ustioni. Nel 1732 a Borsano venne fondata la Confraternita di S.Orsola. Altri tre santi venerati a Borsano furono S.Felice, S.Fortunato e S.Antonio da Padova (Nota di Lunaria: mi risulta l'esistenza di un'edicola votiva a S.Antonio da Padova nei pressi di via Novara), mentre decade la devozione a S. Rocco, per il venir meno delle epidemie.




SACCONAGO








BUSTO GAROLFO







Come appare oggi:
































La chiesa di San Remigio come appare oggi:















TRADATE



























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