domenica 23 ottobre 2022

Edicole e Nicchie Votive nelle Regioni Italiane

 Trentino: le foto mi sono state mandate da Gabriele, che mi ha anche indicato alcuni siti web

Cavedine



Info tratte da un cartello nelle vicinanze

L'edicola è conosciuta col nome di "Capitello di San Lorenzo", in quanto collocata ai piedi del dosso omonimo. è anche chiamata "Capitello dei Stroperi" dal nome con cui è identificato il tratto pianeggiante che inizia da qui e si sviluppa fino alla curva della strada da cui si vede il lago di Cavedine, cioè "Volta dei Cari". La costruzione venne eretta per voto a seguito dell'epidemia di colera del 1836. In quel periodo a Cavedine si contarono 140 morti, anche se altre fonti parlano di 200. L'aspetto odierno è diverso da quello originale, a seguito dei restauri. Il capitello (o edicola) ha forma di un solido parallelepipedo. Il lato sud contiene una nicchia profonda a pianta quadrangolare; la chiave di volta porta incisa una croce sovrapposta ad una M di Maria e alla data del 1836 mentre vicino all'acquasantiera è incisa la data del 1855: in quell'anno si manifestò una nuova epidemia di colera. Le tre pareti della nicchia così come il soffitto sono decorate da pitture murali: non si sa se sono quelle originali o rifacimenti di fine Ottocento. Esiste una lettera del 1892 a firma del parroco in cui si chiedeva al Vescovo di Trento di collocare nel capitello un quadro della Vergine del Rosario di Pompei, e questo perché le pitture dipinte venivano considerate orribili! Quindi probabilmente le pitture originali vennero sostituite da quelle che vediamo oggi. Un altro restauro fu eseguito nel 1905. Sul riquadro frontale vi è la Madonna in gloria; ai suoi piedi due santi "ausiliatori" ma non definiti, in mezzo, le anime penitenti del Purgatorio. Sul riquadro di sinistra vi sono i santi Sebastiano e Rocco, invocati contro le pestilenze. Sul riquadro di destra i "Diecimila santi martiri", che vennero crocifissi e tagliati a fil di spada sul Monte Ararat perché non sacrificarono gli dei, al tempo dell'imperatore Adriano. Sul soffitto, appare la colomba dello Spirito Santo. Sulle pareti esterne vi sono le pitture di Perzolli Onché di Trento, effettuate nel 1958 e sul lato ovest è raffigurato santo Stefano, mentre sul lato est vi è San Lorenzo.
 


Santa Maria a Rovereto



Via Castel Barco a Chiusole/Pomarolo


Villa Lagarina




























































Noriglio (TN), foto di Michele




































Aggiungo anche 













































Nicchie votive in Toscana:






Piemonte:

Info tratte da un cartello in loco

I Novaresi sono molto devoti al dipinto di Maria Vergine in trono con Gesù Bambino, risalente al XV-XVI Secolo, venerata nella Cattedrale di Novara. Anticamente posta sul muro esterno del campanile del Duomo, la devozione a questa immagine crebbe soprattutto dopo il 1670, quando un fulmine, passando accanto al dipinto, andò a scaricarsi all'interno della cattedrale, lasciando miracolosamente illesi tutti i fedeli riuniti per i vespri.


Nella lunetta superiore è dipinto Dio Padre con manto rosso e le mani protese in avanti; accanto due cherubini. Sulla base dell'edicola, delimitata da due colonne in marmo verde di Varallo, ci sono due medaglioni con San Gioacchino e Sant'Anna, i genitori di Maria, secondo la tradizione. 
























































Gionzana, Santuario Madonna del Latte


































Olengo




















Sardegna






Basilicata (ringrazio per la segnalazione), Matera, via Domenico Ridola


Inoltre, in via XX Settembre c'è una statua di Padre Pio












































Libro del 1856















Cagliari

Emilia Romagna

Emilia Romagna



Campania:

















Liguria (foto che mi è stata mandata)




Lazio:










Umbria






Molise






Purtroppo non sono riuscita a trovare il link del sito da cui l'avevo presa molti anni fa 








Sicilia

(la foto mi è stata mandata per mail)


Veneto:



















LOCARNO (SVIZZERA)


LIBANO


RUSSIA








Spagna





Emilia Romagna


Marzo 1483.

Alcuni pellegrini erano partiti da Cremona alla volta del Santuario di Loreto. A piedi, di città in città, avevano già oltrepassato Bologna, quando uno di essi si ammalò.
Pochi giorni dopo riprese da solo il cammino: era debole e camminava a fatica.
Attraversò il Torrente Sellustra, ingrossato dalle recenti piogge, e si diresse verso Imola.
C'era lì, presso la strada, un piccolo pero (piratello) che sembrava proteggere un rustico pilastro, sul quale era l'immagine della Madonna.
Il vecchio pellegrino si sentiva talmente stanco che si sdraiò ai piedi dell'albero per riposarsi un poco. Solo, sfinito, lontano da caso, disperava ormai di poter proseguire il suo viaggio.
Allora, piangendo, invocò la Madonna.
Alzò gli occhi e fra le lacrime vide davanti a sé la Madonna illuminata da una luce celestiale.
"Vai", gli disse, "presentati al vescovo e al governatore di Imola e di' loro che voglio essere particolarmente venerata in questo luogo."
E sparve.
Ma il povero vecchio era miracolosamente guarito e poté riprendere il suo viaggio.








Illustrazioni per "Fratellino e Sorellina" dei Fratelli Grimm






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